Lo scandalo del Processo galleria Umberto continua a tenere banco, con la sentenza di primo grado che tenta di scagionare il Comune. Durante l’Appello in corso sulla morte del giovane Giordano, un avvocato degli imputati ha sottolineato che, secondo la Costituzione, la pubblica amministrazione è l’unico soggetto deputato alla tutela del patrimonio storico ed artistico della Nazione.

La Galleria Umberto a Napoli è un monumento storico di proprietà comunale, come evidenziato anche dal procuratore generale nel corso dell’ultima udienza. Leggi e documenti acquisiti per il processo di appello confermano questa proprietà pubblica.

L’avvocato Carlo Spina, difensore di uno degli imputati, ha rinunciato alla prescrizione per difendere la propria innocenza. L’accademico Prof. Nicola Augenti ha confermato che il frontone, da cui è caduto il frammento mortale, è di proprietà pubblica.

La sentenza di primo grado ha suscitato sconcerto, considerando che la legge del 1885 vieta la vendita delle facciate dei monumenti storici a privati. Inoltre, segnalazioni di manutenzione al Comune sono state ignorate, portando alla tragedia.

La confusione sulla proprietà della Galleria Umberto e la responsabilità della manutenzione mettono in discussione la sentenza di primo grado. La situazione è ancora in evoluzione, ma resta il fatto che la tutela del patrimonio storico deve essere una priorità per la pubblica amministrazione.

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