Tutti ricordano con sgomento e rassegnazione l’inaugurazione del Mamozino in Piazza S. Maria, una baracca di frutta e verdura con alberi di nespolo e piante aromatiche sparse un po’ ovunque. L’inaugurazione, costata oltre un milione e 500.000 euro, è avvenuta poche ore prima della chiusura della campagna elettorale per le elezioni europee, nel tentativo disperato di ottenere qualche voto in più per l’Azienda di famiglia.

Tuttavia, questo tentativo è stato un fallimento, poiché la partenza per gli Stati Uniti d’Europa si è rivelata un flop a causa del mancato riconoscimento da parte degli elettori. Inoltre, ricordiamo anche l’appello dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Benevento, che minacciava la tolleranza zero per i privati che lasciavano incolti i propri terreni in città.

Il Mamozino è diventato un simbolo dell’inciviltà e dell’abbandono totale, con le erbacce che crescono in modo incontrollato intorno agli alberi di nespolo. Le foto allegate a questa denuncia mostrano chiaramente la situazione, con l’Amministrazione che non solo genera brutture architettoniche, ma pretende anche il plauso della cittadinanza nonostante la totale assenza di manutenzione.

È triste vedere come la storia di Benevento venga dimenticata e sepolta sotto l’asfalto, lasciando spazio a un ambiente simile a quello di altre etnie. Ci auguriamo che questa situazione possa cambiare e che l’Amministrazione si prenda cura della città e dei suoi cittadini, senza pensare solo al proprio interesse personale.

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