Il porto di Salerno è al centro di un’importante problematica legata all’importazione ed esportazione di merci illecite, principalmente a causa della mancanza di adeguati mezzi di controllo dei container. Il procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha espresso preoccupazione per la situazione durante un’audizione a Roma davanti alla Commissione di inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti e ad altri reati ambientali e agroalimentari.

Borrelli ha evidenziato la necessità di un moderno scanner per i container, auspicando che possa essere installato entro il 2024. Fino ad allora, la scoperta di merci illecite sarà basata esclusivamente sulla fortuna, dato che attualmente la mancanza di strumenti idonei rende il processo casuale e dipendente da segnalazioni esterne.

Questo problema è stato evidenziato anche nel caso dei rifiuti illegali partiti da Salerno e bloccati in Tunisia, con la procura di Salerno che è stata informata solo quando i rifiuti sono stati scoperti e rispediti in Italia. Inoltre, Borrelli ha denunciato casi di corruzione tra spedizionieri e operatori doganali nel 2020, che hanno compromesso i controlli necessari per contrastare il traffico illegale di merci.

La situazione al porto di Salerno rappresenta dunque una grave criticità, che richiede interventi urgenti per garantire la legalità e la sicurezza delle operazioni commerciali. Soltanto con un miglioramento dei controlli e una maggiore integrità da parte degli operatori sarà possibile contrastare efficacemente il fenomeno delle importazioni illecite e garantire una gestione corretta delle merci in transito.

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