Il giovane Francesco Flauto, detenuto nel carcere romeno di Porta Alba da marzo dello scorso anno, è finalmente stato estradato e trasferito in un carcere del Lazio in attesa di essere trasferito nell’istituto di Fuorni a Salerno. Grazie all’interessamento politico del ministro Antonio Tajani e del sottosegretario Edmondo Cirielli, il suo rimpatrio è stato gestito direttamente dal ministero.

Francesco Flauto, accusato di traffico internazionale di droga, ha sempre respinto le accuse e dovrà scontare la sua pena, ma potrebbe farlo in regime di arresti domiciliari data la sua condizione di salute e la breve durata della condanna. I genitori del giovane hanno fatto di tutto per farlo uscire dal carcere, anche trovandogli una casa vicino alla prigione in Romania.

Tuttavia, dopo le lamentele della madre di un altro detenuto per traffico di droga, sono emerse le condizioni disumane in cui i ragazzi erano tenuti e le violenze subite in cella. Questo ha aperto uno spiraglio di speranza per Francesco, il quale non aveva nemmeno avuto la possibilità di appellare la sentenza di primo grado.

Nonostante le accuse e le prove a suo carico, il giovane ha collaborato con gli investigatori romeni e ha fornito loro informazioni utili per l’inchiesta. La sua difesa ha più volte chiesto la revoca della misura cautelare, considerando anche le sue gravi patologie tumorali.

Ora Francesco Flauto potrà affrontare il processo in Italia, in condizioni più umane e con la possibilità di cure adeguate per le sue patologie. Speriamo che questa vicenda possa avere un epilogo positivo per il giovane detenuto e la sua famiglia.

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