I tombaroli puntano la Villa di Poppea, sventata una razzia

I tombaroli erano arrivati fino alla Villa di Poppea, i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata li hanno fermati con un blitz scattato in una cantina di Corso Garibaldi, all’altezza del civico 106. I militari hanno scoperto gli scavi clandestini sventando il saccheggio. Durante le operazioni, sono stati scoperti tre tunnel, parzialmente franati ma utilizzabili, tutti convergenti in direzione del sito archeologico di Oplonti, in particolare verso il grande atrio con decorazioni ad affresco. L’area e tutti i materiali sono stati sequestrati ed è stato denunciato per il reato di opere illecite il proprietario del locale, un 53enne di professione falegname.

Il saccheggio dei siti archeologici è un problema che affligge l’Italia da molti anni. I tombaroli, spesso mossi dalla sete di guadagno facile, danneggiano e distruggono il nostro patrimonio storico e culturale. La Villa di Poppea, con i suoi affreschi e reperti archeologici, è un luogo di inestimabile valore che deve essere preservato e tutelato.

Grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, questa volta è stata sventata una razzia che avrebbe potuto causare danni irreparabili. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia dei nostri beni culturali e sull’illegalità dell’attività dei tombaroli. Solo con la collaborazione di tutti possiamo proteggere il nostro passato per garantire un futuro migliore alle generazioni future.

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