Aumentano i casi di abbandono scolastico tra i giovani appartenenti alle cosiddette “baby gang”, ma c’è anche una buona notizia: il quadro generale della dispersione scolastica sembra migliorare. Questo è quanto emerge dai dati diffusi oggi dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, durante un incontro con i vertici delle Procure, dell’Ufficio Scolastico regionale e dei sindaci.

Nella città di Napoli, la dispersione scolastica nella scuola primaria ha registrato un lieve calo, con 208 studenti non ammessi alle classi superiori rispetto ai 281 dell’anno precedente. Tuttavia, c’è stato un lieve aumento per gli studenti della scuola secondaria di primo grado, con 205 non ammessi alla classe successiva per mancata frequenza rispetto ai 179 dell’anno scolastico precedente.

Il Prefetto Michele di Bari ha sottolineato l’importanza di concentrarsi su questa fascia di età, che coincide con quella delle baby gang, e ha invitato tutti gli attori istituzionali coinvolti a collaborare per affrontare questa problematica. Per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, invece, si registra un trend positivo, con 777 studenti non ammessi alla classe superiore per mancata frequenza, rispetto agli 807 dell’anno precedente.

Nell’area metropolitana di Napoli, i dati complessivi sono positivi sia per la scuola primaria che per quella secondaria di secondo grado. L’unico dato in aumento riguarda ancora una volta la scuola secondaria di primo grado, per motivi simili. È stato avviato un percorso di lavoro con l’approvazione del Decreto Caivano, che introduce un nuovo reato per chi non rispetta l’obbligo di istruzione dei minori e fornisce indicazioni sulle modalità di segnalazione degli studenti inadempienti. La circolare del gennaio 2024, concordata tra Prefettura, Procura per i minorenni e Ufficio Scolastico regionale, è stata inviata ai sindaci per creare un sistema di controllo sull’obbligo scolastico.

In conclusione, nonostante i problemi legati all’abbandono scolastico, sembra esserci una tendenza positiva nella lotta alla dispersione scolastica, grazie alla collaborazione tra le istituzioni coinvolte.

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