Il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, e gli altri indagati coinvolti nell’inchiesta che ha scosso la provincia dovranno rivolgersi al Riesame per proporre un Appello contro la decisione del giudice. Il gip Valeria Campanile ha respinto la richiesta di revoca o attenuazione della misura cautelare, ma l’avvocato di Alfieri spera di ottenere il regime dei domiciliari. L’indagine sembra tutt’altro che conclusa, con la prospettiva di ulteriori sviluppi giudiziari.

Le accuse mosse contro Alfieri riguardano turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Anche la sorella di Alfieri, Elvira, è coinvolta insieme ad altri indagati legati all’azienda di famiglia e alla Dervit Spa. Durante l’interrogatorio con il gip, Alfieri ha scaricato le responsabilità sugli uffici comunali, negando qualsiasi coinvolgimento in attività corruttive.

Gli altri indagati hanno fornito spiegazioni tecniche per giustificare le proprie azioni, sostenendo che si tratti di errori di valutazione dei periti della procura. Secondo l’accusa, le scelte degli interventi a Capaccio Paestum sarebbero state influenzate dalle indicazioni del sindaco o di terzi, anziché basate su effettive necessità.

La vicenda giudiziaria si prospetta complessa e coinvolge diverse figure di rilievo nella provincia. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se verranno individuati ulteriori responsabili.

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