Le violenze contro gli operatori sanitari in Campania sono in aumento

Negli ultimi anni, le aggressioni contro gli operatori sanitari in Campania sono aumentate in modo preoccupante. Le strutture sanitarie della regione registrano, tra il 2022 e il 2023, ben 600 episodi di violenza fisica e verbale. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio salute lavoro del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con varie istituzioni, nel 2024 si contano già oltre 150 episodi, di cui una cinquantina in provincia.

Le cause di queste violenze sono molteplici: dalla carenza di personale e disorganizzazione, ai lunghi tempi di attesa nei reparti di emergenza, all’assenza di dialogo tra personale sanitario e pazienti. Inoltre, la presenza delle forze dell’ordine negli ospedali non è sufficiente a garantire la sicurezza degli operatori, soprattutto negli orari notturni.

In provincia di Salerno, in particolare, si registrano in media cinquanta aggressioni all’anno nei confronti del personale sanitario. Tuttavia, il numero potrebbe essere ancora più elevato, considerando che molte vittime non denunciano l’episodio violento subito. Gli operatori più esposti al rischio sono coloro che lavorano nei pronto soccorso e nelle guardie mediche, spesso in condizioni di solitudine e isolamento.

È evidente che le misure adottate finora non sono state sufficienti a contrastare questa piaga, che rappresenta una delle principali cause di fuga dei medici e degli infermieri dal settore sanitario. È necessario intervenire con urgenza per garantire la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari, che svolgono un ruolo fondamentale nella nostra società.

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