Latitante catturato in Colombia: il caso di Luigi Belvedere

Dopo essere stato irreperibile dal dicembre 2020, la polizia è riuscita a catturare in Colombia il latitante Luigi Belvedere, grazie all’aiuto di un’app di messaggistica sul suo cellulare. Belvedere, originario di San Clemente di Caserta e vicino al clan dei Casalesi, era considerato uno dei latitanti più pericolosi della camorra e un potente narcotrafficante in contrapposizione al clan Belforte.

Dopo essere fuggito alla cattura nel 2020, Belvedere era stato condannato a quasi 10 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti. La sua cattura è avvenuta a Medellin, dove era stato inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. Negli ultimi anni era diventato noto per aver aperto due pizzerie a Cartagena.

L’inchiesta che ha portato alla cattura di Belvedere è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, con la collaborazione degli organismi investigativi colombiani, di Europol, della Dcsa e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Questa indagine ha permesso di documentare l’operatività di Belvedere, che agiva come broker casertano specializzato nell’importazione di cocaina e intermediario tra i cartelli colombiani e alcuni clan dei Casalesi.

La cattura di Belvedere è stata possibile grazie a un’articolata indagine che ha sfruttato le informazioni estrapolate da un sistema di messaggistica in collaborazione con Europol, confermando la sua presenza in Colombia dove organizzava le spedizioni di droga dal Sud America verso l’Europa. La partecipazione diretta di investigatori della Polizia di Stato in missione in territorio colombiano ha contribuito al successo dell’operazione che ha portato alla cattura di uno dei latitanti più pericolosi della camorra.

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