Pizzo all’ex dirigenza del Savoia calcio, l’ex Ds convocato a casa del boss

Una storia di estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso ha portato alla custodia cautelare in carcere di cinque persone, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli indagati avrebbero costretto l’ex dirigenza del Savoia calcio a consegnare una somma di denaro per continuare l’attività sportiva, oltre ad aver concesso prestiti usurari ad un imprenditore nel settore ittico, minacciandolo pesantemente per ottenere la restituzione del denaro.

Il DS convocato a casa del boss, Felice Savino, avrebbe chiesto una tangente di 2-3mila euro in cambio di protezione e appoggio da parte del clan Gionta. La vicenda è emersa dalle indagini dei carabinieri a Torre Annunziata, che hanno portato al mandato di arresto anche per altri quattro complici, tra cui la moglie di uno degli indagati coinvolta in un prestito usuraio.

La società attuale del Savoia ha chiarito di non essere coinvolta in questa vicenda, sottolineando che il club è stato salvato dalla camorra e che sta lavorando per dare una nuova immagine al calcio e alla città. Emanuele Filiberto di Savoia, presidente della Casa Reale Holding spa, ha ribadito l’impegno nel progetto di un calcio pulito e nel riscatto della città e del territorio.

La vicenda rappresenta il passato rispetto al Savoia Calcio, ma è importante denunciare e non avere paura di fronte a episodi del genere. La lotta alla criminalità organizzata è fondamentale per garantire un futuro migliore per il calcio e per la comunità.

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