Luigi ha finalmente confessato di essere il responsabile dell’omicidio di Santo Romano avvenuto lo scorso weekend a San Sebastiano al Vesuvio. Durante l’interrogatorio con il giudice per i minori, Anna Polito, il giovane di 17 anni ha raccontato di aver sparato senza l’intenzione di uccidere, ma di averlo realizzato solo il giorno successivo. Ha spiegato di essere stato coinvolto in una lite e di aver reagito sparando dopo essere stato aggredito.

Le sue parole coincidono con quelle dell’avvocato penalista Luca Raviele, il quale ha suscitato l’indignazione pubblica con le sue dichiarazioni in diretta televisiva. I parenti di Santo Romano sono indignati all’idea che l’assassino possa ottenere la libertà.

Dopo aver commesso il delitto, Luigi ha ammesso di aver gettato la scheda SIM del suo cellulare per evitare di essere rintracciato. Solo successivamente, collegandosi al wifi, ha scoperto di aver ucciso il ragazzo. L’ansia e il senso di colpa lo hanno portato a vomitare sangue.

La confessione di Luigi ha gettato luce sulla dinamica dell’omicidio e sulle circostanze che lo hanno portato ad agire in quel modo. Ora spetta alla giustizia fare luce su questo tragico evento e fare giustizia per la vittima e la sua famiglia.

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