Napoli 03/01/2000 Il palazzo di Giustizia di napoli dove hanno sede gli uffici del Tribunale di sorveglianza la cui rete informatica e' stata bloccata dagli effetti del Millenium Bug. Ph. Ciro Fusco

Il processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, un giovane aspirante pizzaiolo di soli 18 anni, ha portato alla luce una vicenda di violenza e criminalità giovanile che ha scosso la città di Napoli. Il pubblico ministero antimafia Antonella Fratello ha presentato delle richieste di condanna molto pesanti per i presunti responsabili di questo brutale omicidio.

Francesco Pio Valda è stato indicato come l’assassino di Maimone e per lui è stata richiesta l’ergastolo con due anni di isolamento diurno. Secondo le indagini, Valda era un giovane pericoloso, sempre armato e pronto a scatenare violenze anche in luoghi pubblici come le discoteche. Le parole usate nelle intercettazioni da parte della pm Fratello parlano di un individuo determinato a seminare il terrore e a colpire chiunque si mettesse sulla sua strada.

Ma non è solo Valda a dover rispondere di questo grave reato: anche altri membri della sua famiglia e del suo giro di amicizie sono stati coinvolti nell’omicidio di Maimone. La sorella, lo zio e la nonna di Valda, insieme ad altri complici, sono stati accusati di aver partecipato alla lite che ha portato alla morte del giovane pizzaiolo.

La richiesta di condanne molto severe da parte del pubblico ministero dimostra la gravità di questo caso e la determinazione delle autorità nel contrastare la criminalità giovanile e le attività delle organizzazioni malavitose. Ora spetta alla Corte di Assise di Napoli valutare le prove e emettere una sentenza che faccia giustizia per la vittima e per la sua famiglia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui