Voci di golpe a Damasco ma Assad assicura: ‘Li sconfiggeremo’
Il caos in Medio Oriente dopo il 7 ottobre 2023 sembra mettere in discussione un’altra certezza decennale: la tenuta del sistema di potere siriano, incarnato dal presidente Bashar al Assad e sostenuto da Iran e Russia. Secondo fonti governative libanesi, un attacco aereo russo ha ucciso ad Idlib Abu Muhammad al Jolani, capo di Hayat Tahrir al Sham, il gruppo ribelle che ha attaccato in Siria.
L’onda anomala che si è alzata nella remota regione nord-ovest della Siria, controllata da forze jihadiste alleate della Turchia, sta ora travolgendo le principali città del nord e del centro del paese, a partire da Aleppo, minacciando la stabilità del regime. In questo contesto incerto, migliaia di civili sono in fuga dal conflitto e l’Onu sta evacuando il personale da Aleppo, ora in mano ai ribelli.
L’offensiva ha colpito prima le campagne ad ovest di Aleppo e poi la città stessa, conquistata in poche ore mentre le forze governative si sono ritirate. Le forze curde hanno tentato di approfittare della situazione, prendendo il controllo dell’aeroporto internazionale di Aleppo, prima di cederlo ai jihadisti filo-turchi.
Mentre le notizie dell’uccisione di civili arrivano da Aleppo, l’offensiva jihadista si estende fino alla periferia di Homs, a nord della capitale. Le fazioni ribelli nel sud della Siria attaccano postazioni governative, mentre a Damasco si parla di scontri tra fazioni rivali. L’agenzia di stampa governativa ha smesso di inviare notizie, alimentando speculazioni su un possibile golpe contro Assad.
Il presidente siriano ha però assicurato che la Siria “sconfiggerà i terroristi”, mentre il ministro degli Esteri iraniano è atteso nella capitale. La situazione resta instabile e imprevedibile, con molte incognite sul futuro della Siria.