Quattro ginecologi dell’ospedale Ruggi di Salerno dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo in concorso per la morte di un feto avvenuta alla 26ª settimana di gestazione. Il Gip ha deciso di procedere con il processo dopo che una coppia di San Marzano sul Sarno ha denunciato il mancato intervento chirurgico per un parto cesareo, che avrebbe potuto evitare la tragedia.

Il feto, che fino al giorno prima era in buone condizioni, è nato morto durante un parto naturale, causando gravi complicazioni alla madre che ha dovuto essere ricoverata in terapia intensiva a causa di un’emorragia. Una consulenza tecnica ha dimostrato che i medici presenti quella notte non hanno seguito le linee guida cliniche, mancando di applicare un cerchiaggio vaginale che avrebbe aumentato le probabilità di sopravvivenza del feto. Inoltre, non hanno considerato il ricorso al parto cesareo, che avrebbe potuto incrementare le possibilità di sopravvivenza del nascituro.

Il giudice ha evidenziato gravi negligenze da parte dei medici coinvolti, che non hanno tenuto conto dei rischi per un feto prematuro e non hanno analizzato adeguatamente la storia clinica della madre. La posizione di un quinto medico inizialmente coinvolto nell’indagine è stata archiviata, in quanto era impegnato in un altro intervento durante la stessa notte.

Il processo ai quattro ginecologi sarà avviato entro dieci giorni, con l’accusa di omicidio colposo in concorso. La decisione del Gip è stata presa in seguito alla denuncia della coppia di genitori che ha perso il loro bambino a causa di presunte negligenze mediche. La speranza è che giustizia venga fatta e che situazioni simili possano essere evitate in futuro, garantendo la massima attenzione e cura ai pazienti.

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