I fratelli Petrillo, conosciuti come “Pacchiello”, hanno recentemente ricevuto un duro colpo con la conferma dell’interdittiva antimafia nei confronti della loro azienda. Secondo le indagini, i Petrillo avrebbero avuto un ruolo importante nelle operazioni gestite dal clan dei Casalesi, in particolare con il capo dell’area appalti pubblici, Dante Apicella.

I due fratelli sono accusati di riciclaggio per aver ripulito denaro proveniente dall’attività criminale del clan, grazie al sistema del cambio assegni. Inoltre, avrebbero ottenuto numerosi lavori pubblici grazie all’intercessione del clan, secondo le testimonianze di importanti collaboratori di giustizia.

Nonostante l’interdittiva che impedisce ai Pacchiello di stipulare contratti con enti pubblici, il processo giudiziario è ancora in corso. Recentemente, la loro azienda si è aggiudicata una gara per la messa in sicurezza di una strada provinciale, con un costo finale superiore a quanto inizialmente previsto.

La vicenda mette in luce la presunta connivenza tra imprenditori e criminalità organizzata nel territorio di Caserta, e solleva interrogativi sulla trasparenza e legalità degli appalti pubblici. La lotta alla mafia e alla corruzione rimane una sfida costante per le istituzioni e la società civile.

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