Il terzetto composto da Biondi, Vitelli e Di Tora ha aggiudicato 172 mila euro nel mese di aprile, ma due di loro sono stati indagati per corruzione al comune di Caserta, mentre l’altro è stato imputato per concussione. Tuttavia, è stato stralciato dalla Tangentopoli casertana grazie all’abolizione del reato di abuso di ufficio. Questa procedura è fuorilegge e viola le norme previste dal decreto Trasparenza e dal Codice degli Appalti.

Le revocazioni delle gare d’appalto sono avvenute più volte di recente, con Biondi e Vitelli che hanno annullato l’aggiudicazione di una gara per la terza volta consecutiva. Questa pratica è stata messa in discussione dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha presentato un ricorso alla corte di Cassazione. Non è comune che tre gare d’appalto vengano annullate nel giro di poche settimane, e ciò solleva sospetti sulle azioni del terzetto.

Le revocazioni sono state motivate da presunti errori materiali nel progetto esecutivo, ma la mancanza di trasparenza e di pubblicazione online delle gare solleva dubbi sulla correttezza delle procedure. È evidente che ci siano delle irregolarità nelle operazioni condotte da Biondi, Vitelli e Di Tora, che potrebbero essere interpretate come un tentativo di ostacolare eventuali indagini.

È importante indagare su queste pratiche per garantire la legalità e la trasparenza nelle procedure di gara d’appalto. Le revocazioni ripetute sollevano dubbi sulla correttezza delle azioni del terzetto e sulla regolarità delle gare d’appalto. È necessario fare chiarezza su queste vicende per evitare qualsiasi forma di corruzione e abuso di potere nel comune di Caserta.

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