Agenti della polizia penitenziaria coinvolti in episodi di violenza nei confronti dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere lo scorso 6 aprile sono stati reintegrati e trasferiti in altre sedi, tra cui il carcere di Salerno e quello di Carinola. La notizia è stata resa nota dai segretari regionali dei sindacati Sinappe, Uil Pa Polizia Penitenziaria, Uspp, Fns-Cisl, Cnpp ed Fp-Cgil, che hanno proclamato lo stato di agitazione degli agenti in servizio al carcere di Santa Maria Capua Vetere, il quale da anni soffre di carenze di personale che quest’anno mettono a rischio le ferie.

È importante sottolineare che gli agenti reintegrati hanno posizioni meno gravi rispetto ad altri coinvolti nei pestaggi ai detenuti. Il trasferimento in altre sedi è stato deciso per garantire la sicurezza all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere e per evitare ulteriori tensioni tra gli agenti e i detenuti.

La situazione all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere è da tempo critica, a causa della carenza di personale e delle difficili condizioni di lavoro degli agenti. La proclamazione dello stato di agitazione è un segnale forte da parte dei sindacati, che chiedono maggiori investimenti nella sicurezza all’interno delle carceri e una maggiore attenzione alle condizioni dei lavoratori che operano in queste strutture.

È necessario quindi che le autorità competenti prendano seriamente in considerazione le richieste dei sindacati e agiscano per migliorare la situazione all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere e delle altre strutture penitenziarie del Paese. Solo così si potrà garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti, e garantire una giustizia che rispetti i diritti umani di tutti.

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