Napoli. Le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno portato all’arresto di 53 presunti affiliati al clan camorristico Amato-Pagano, noto anche come clan degli “scissionisti”. Tra di loro vi è anche la famosa “zia Rosaria Pagano”, considerata la reggente della cosca e detenuta al 41bis. Si è scoperto che il clan addestrava minorenni a compiere estorsioni, coinvolgendoli attivamente nelle operazioni. Il procuratore Gratteri ha espresso indignazione per questo “vero e proprio corso di addestramento” e ha sottolineato che il clan voleva controllare il respiro dei cittadini attraverso le estorsioni, incluso il pizzo imposto tenendo conto della capacità reddituale delle vittime. Il core-business del clan rimane il narcotraffico, ma si è scoperto che avevano affiliati anche in Spagna e a Dubai. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati contanti e orologi di lusso, utilizzati per attività illecite come la compravendita di autovetture e per pagare gli stipendi agli affiliati. Il clan praticava anche il pizzo alle imprese edili impegnate in lavori pubblici, utilizzando abusivamente case sfitte. Un altro aspetto rilevante emerso dalle indagini riguarda l’uso sistematico dei social network, in particolare TikTok e Instagram, per promuovere l’immagine del clan tra i giovani, mostrando ricchezza e uno stile di vita apparentemente vincente per attirare giovani disperati alla ricerca di potere e denaro facile. Questo nuovo approccio dei clan camorristici all’utilizzo dei social network rappresenta una novità nel panorama criminale italiano.

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