Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti e intellettuali italiani, ha vissuto un’esistenza segnata dalla malattia fin dalla giovane età. Le diverse patologie che lo hanno afflitto hanno influenzato profondamente la sua vita e la sua produzione artistica. Tra i problemi più noti ci sono una grave scoliosi che ha deformò il suo corpo e una compromissione della vista che peggiorò nel tempo a causa delle intense ore dedicate allo studio.
Le diagnosi esatte delle sue malattie sono state oggetto di lunghe discussioni tra gli storici. Alcuni sostengono che Leopardi soffrisse di tubercolosi ossea, mentre altri propendono per una osteomalacia legata a un grave deficit di vitamina D. In ogni caso, queste patologie lo resero fragile fisicamente, ma non indebolirono il suo straordinario talento letterario.
Negli ultimi anni della sua vita, Leopardi si trasferì a Napoli con l’amico Antonio Ranieri. Nonostante i problemi di salute aggravati dalle condizioni ambientali, visse un’intensa fase creativa culminata nella composizione de “La ginestra”, uno dei suoi ultimi capolavori. La sua morte avvenne il 14 giugno 1837, pochi giorni prima del suo 39º compleanno, a causa di un peggioramento improvviso della sua asma.
Le testimonianze di Ranieri sulla causa e il luogo della morte di Leopardi sono state spesso messe in discussione. Alcuni studiosi ipotizzano che la morte potrebbe essere stata causata da altre condizioni come coma diabetico o congestione. Esistono anche teorie che suggeriscono che Leopardi non sia morto nella sua abitazione, ma a bordo di una carrozza diretta a Castellammare di Stabia.
La sepoltura di Leopardi è avvolta da un mistero. Dopo la sua morte, le sue spoglie furono inizialmente tumulate nella Chiesa di San Vitale Martire a Napoli. Nel corso degli anni sono sorte numerose speculazioni sulla sorte dei suoi resti, con alcune teorie che suggeriscono che sia stato sepolto in una fossa comune nel Cimitero delle Fontanelle. Le sue spoglie sono attualmente nel Parco Vergiliano a Piedigrotta, nonostante vi siano proposte di spostamento a Recanati o a Firenze.