La situazione all’interno del carcere di Salerno è critica, soprattutto per quanto riguarda la tutela della salute degli adulti e dei minori. La Fials Salerno ha chiesto chiarimenti all’Asl salernitana in merito alla carenza di personale infermieristico. Nonostante il Piano triennale di fabbisogno di personale e la normativa regionale di riferimento attestino una capacità assunzionale per gli infermieri, si registra una carenza di dipendenti in questo ruolo. Inoltre, molte assenze non vengono sostituite, aggravando ulteriormente la situazione. La presenza di infermieri è sottodimensionata e non riesce a garantire un’assistenza sanitaria adeguata 24 ore su 24. Questo problema si somma al crescente sovraffollamento del carcere, che conta 520 detenuti in una struttura che potrebbe contenerne solo 399.
La Fials provinciale segnala che i detenuti necessitano anche di terapie e cure per il disagio psicologico, le dipendenze, le forme di autolesionismo e la prevenzione del suicidio, fenomeno in crescita esponenziale. Attualmente, il personale infermieristico in servizio è numericamente ridotto e deve affrontare un carico di lavoro enorme, rischiando il burnout. Inoltre, si segnala la mancata presenza del marcatempo all’ingresso degli Istituti Penitenziari e l’assenza di locali idonei destinati a spogliatoio per gli operatori afferenti all’interno dell’area sanitaria di pertinenza, come da normativa vigente.
La Fials chiede l’istituzione di un “tavolo di lavoro sulla Salute nelle carceri” per esaminare l’intera problematica e individuare le opportune soluzioni. È necessario reclutare personale per garantire i livelli essenziali di assistenza all’interno degli istituti penitenziari, prevedere una definizione adeguata degli standard di personale sanitario e sociosanitario in relazione al numero e tipologia dei detenuti, garantire il supporto psicologico di chi opera nei penitenziari e la specifica formazione e aggiornamento professionale per chi opera nelle carceri. Si chiede inoltre di individuare forme di retribuzione di indennità e di risultato per i professionisti sanitari e sociosanitari operanti negli stabilimenti di pena. La situazione attuale non garantisce i livelli minimi in caso di sciopero, pertanto è necessario intervenire immediatamente per garantire la tutela della salute dei detenuti e del personale che opera all’interno del carcere.