Ieri, lunedì 6 marzo, uno striscione è stato esposto all’esterno dello stadio Maradona e alla sede di Canale 21 contro il noto giornalista Umberto Chiariello. Il riferimento è alle parole dette da Chiariello nel corso del programma Campania Sport, in cui ha criticato i gruppi organizzati. La Digos di Napoli sta indagando sull’accaduto e ha raccolto i filmati delle telecamere di sorveglianza e ascoltato Chiariello stesso.
Umberto Chiariello ha replicato a questo atto con un post sui social in cui ha chiesto a chi ha esposto lo striscione di farsi avanti e spiegare perché non tifano. Ha anche sottolineato come lo stadio silenzioso sia una vergogna e che i tifosi devono fare la tessera del tifoso, e tifare altrimenti non sono veri tifosi. Chiariello ha concluso che chi va allo stadio deve sostenere la squadra con la voce, le mani e una sciarpa, e che poi si possano ricreare le bandiere, i tamburi, i megafoni e gli striscioni.
Questo episodio ha suscitato un ampio dibattito sui social media, con persone che sostengono entrambe le parti. Tuttavia, sia Chiariello che gli oppositori sono concordi sul fatto che lo stadio deve essere un posto di passione e che chi lo frequenta deve essere un vero tifoso.