Oggi si è tenuta una nuova udienza presso il tribunale del processo Aste ok, nato dall’indagine dei Carabinieri di Avellino e del Nucleo operativo delle fiamme gialle di Napoli. Durante l’udienza si è concluso il controesame del luogotenente dei Carabinieri che si è sottoposto al controesame dei suoi colleghi. Il noto penalista Carlo Taormina ha commentato su Facebook il suo pensiero sul processo. Ha scritto che si è tenuto il processo sulle aste giudiziarie truccate e gestite dalla criminalità organizzata, dove l’ingegnere Gianluca Formisano, che da tre anni è in custodia cautelare nonostante la sua innocenza, è stato coinvolto. Taormina continua dicendo che il tribunale ha raccolto prove che l’ingegnere Formisano è stato vittima di estorsione da parte dei principali imputati e per questa ragione ne è stata sollecitata la scarcerazione, ma il tribunale sembra non averla considerata. Taormina ha anche sottolineato che tutti i carabinieri che hanno svolto le indagini sono incriminati per corruzione, abuso d’ufficio, privata, falso ideologico in atti pubblici e vengono sentiti con l’assistenza di un avvocato. Sono accusati di aver costretto alcune persone a rendere dichiarazioni false contro gli odierni imputati a cominciare dall’ingegnere Firmisano, ragione per la quale è stato arrestato e ancora oggi è detenuto. Infine, Taormina ha criticato il tribunale per aver disposto che se un imputato agli arresti domiciliari come l’ingegnere Formisano deve fare pipì, deve chiedere il permesso e il permesso deve essere dato espressamente e deve risultare dal verbale. In conclusione, Taormina ha espresso la sua delusione per la situazione della giustizia italiana.

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