Recentemente Napoli ha fatto notizia per essere stata la prima città ad aver celebrato una unione civile tra persone detenute. Lo scorso 10 febbraio, presso la Casa Circondariale “G. Salvia” di Poggioreale, è stata celebrata la prima unione civile tra detenuti, tra Giulio D. e Alberto G., rispettivamente di 35 e 32 anni. La cerimonia è stata celebrata da un responsabile dell’ufficio di stato civile del Comune all’interno della Sala Magistrati, ed è stata presenziato anche da Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Rosa Rubino e Pasquale Ferro.

Inoltre, nel marzo del 2022, un’altra unione civile è stata celebrata nello stesso carcere di Napoli, tra D. Giovanni Antonio di Martina Franca e C. Oreste. D. Giovanni Antonio è un transgender, e ha sempre avuto il sostegno della sua famiglia nonostante i pregiudizi che ha dovuto affrontare.

Grazie a queste unioni civili, i detenuti hanno avuto la possibilità di vivere un momento di grande gioia e di essere riconosciuti come persone con diritti uguali a quelli del resto della società.

Napoli, con queste unioni civili, ha dimostrato di essere all’avanguardia e di rappresentare un modello di integrazione e di rispetto delle diversità. Un esempio da seguire e da diffondere, per una società più accogliente ed equa.

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