La raccolta firme per contrastare la demedicalizzazione del servizio 118 è ufficialmente iniziata nei comuni del Fortore e del Miscano, su iniziativa del comitato “No demedicalizzazione 118”. I banchetti sono stati allestiti a Baselice, Castelvetere in Valfortore, Foiano in Val Fortore, Montefalcone di Val Fortore e San Giorgio la Molara, ma presto verranno aggiunti ulteriori gazebo negli altri paesi della valle per presentare ricorso al Tar e mantenere alta l’attenzione sulla questione sanitaria.
“La risposta da parte dei cittadini sia nella raccolta firme che nelle donazioni economiche è stata già buona”, afferma il coordinamento, che invita la popolazione a mobilitarsi “muniti di un documento di identità per apporre la firma sui moduli”. La popolazione della valle del Fortore conta complessivamente 20mila abitanti ed è caratterizzata da un alto tasso di anzianità e mortalità.
Un episodio significativo è avvenuto qualche giorno fa, quando un ciclista soccorso è stato trasportato a Foggia a seguito di un incidente: “Il problema principale è la tempestività nella risposta del servizio di emergenza e urgenza, con l’arrivo del medico sul posto entro 20 minuti al fine di garantire il soccorso a coloro che ne hanno bisogno nei modi e tempi stabiliti dalla legge, garantendo il diritto alla salute. Già in 4-5 casi il medico è arrivato sul posto dopo un’ora per un codice rosso”, lamenta il comitato, facendo riferimento alla mancata osservanza dei Lea e alla riduzione dello Psaut di San Bartolomeo in Galdo. Ribadendo con forza, “Chiediamo il ripristino dei medici sulle ambulanze 118 del Fortore-Miscano”.