La Procura generale di Napoli ha richiesto alla corte d’Appello una pena di nove anni e mezzo di reclusione per l’imprenditore Nicola Fontana, accusato di associazione mafiosa, appartenenza al gruppo Zagaria e intestazione fittizia di beni. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Fontana avrebbe ottenuto l’amministrazione delle società Fontana costruzioni spa e Elert srl su volontà di Michele Zagaria, boss di Casapesenna, al fine di aggiudicarsi appalti pubblici e poi versare una quota degli importi al clan per finanziare l’organizzazione mafiosa.
Secondo l’antimafia, Fontana avrebbe anche convertito assegni provenienti da attività criminali a membri di spicco del clan, tra cui Massimiliano Caterino, e avrebbe offerto ospitalità al boss Michele Zagaria durante la sua latitanza.
Dopo la requisitoria, tenutasi prima della pausa estiva, si attende la sentenza di secondo grado per novembre.