Un litigio scaturito da una partita di calcetto ha avuto conseguenze tragiche nel campo San Rocco a Chiaiano, quartiere Nord di Napoli. Durante la rissa tra i membri di due squadre, avvenuta un anno fa il 3 ottobre, è stato estratto un coltello e tre ragazzi hanno riportato ferite da colpi di lama. Oggi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli (gup) ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Gennaro Musella a 5 anni e 4 mesi, e di suo padre Giuseppe Musella a 4 anni e 8 mesi.

Gennaro e Giuseppe sono rispettivamente il nipote e il figlio di Maria Licciardi, la donna boss a capo del clan e ai vertici della famigerata Alleanza di Secondigliano. Secondo quanto emerso durante l’inchiesta, Gennaro avrebbe colpito con un coltello mentre Giuseppe avrebbe incitato e bloccato i feriti. Le prove a carico dei due imputati includono le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso la scena e le foto dei loro profili Facebook.

La sentenza emessa dal gup rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il crimine organizzato a Napoli. Dimostra che nemmeno i familiari dei boss sono immuni alle conseguenze delle loro azioni violente e che non sfuggiranno alla giustizia.

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