L’alluvione di Salerno del 1954: una tragedia da non dimenticare
È passato molto tempo dalla terribile alluvione che colpì Salerno e parte della Costiera Amalfitana nel 1954. In quella notte del 25 al 26 ottobre, una devastante pioggia causò morte e distruzione. L’area a nord del Golfo di Salerno è nota per le abbondanti precipitazioni autunnali e invernali, ma quella notte i cumulonembi si accumularono lungo i monti della Costiera e dei colli salernitani, scaricando una quantità di pioggia particolarmente elevata. Secondo le stime, sono caduti 141 mm di pioggia a Ravello, 82 mm ad Amalfi, 348 mm a Cava Dè Tirreni, 504 mm a Salerno-Genio Civile, 247 mm a Giffoni Valle Piana e 176 mm a Olevano sul Tusciano.
I torrenti Olivieri, Fusandola e Rafastia, situati a est della Costiera Amalfitana, si sono riempiti rapidamente, generando colate di detriti e fango che si sono riversate verso le pianure sottostanti e il mare. Il risultato di questa violenta distruzione è stato un numero elevatissimo di vittime (318 morti e 250 feriti), di cui 107 nella città di Salerno e 100 a Vietri, oltre a circa 10.000 persone senza casa. I giornali dell’epoca diedero ampio risalto all’evento, pubblicando numerosi articoli e foto.
Il quotidiano “Roma” pubblicò alcune foto eloquenti della tragedia, come quella di un ragazzo morto a Vietri e di un soldato che avanzava con cautela sul terreno allagato. Il giornale “Il Mattino” titolò la sua prima pagina con “Una sciagura senza precedenti – Morte, devastazione e rovine nel salernitano colpito dal nubifragio”, accompagnando il titolo con foto impressionanti di strade invase dal fango e edifici distrutti.
Solo pochi anni dopo la tragedia, molti edifici di grandi dimensioni furono costruiti vicino ai torrenti Fusandola e Rafastia, senza considerare il pericolo di queste zone e senza tener conto di ciò che era accaduto solo dieci anni prima. Purtroppo, la stessa cosa è successa di recente nelle zone costiere e accadrà di nuovo con futuri interventi edilizi lungo il vallone del Cernicchiara. È necessario riflettere seriamente sulla messa in sicurezza delle aree più delicate del nostro territorio, prendendo spunto dalle foto, dalle storie e dagli articoli sull’alluvione di Salerno conservati nell’Emeroteca della Biblioteca Provinciale di Salerno. Non dobbiamo dimenticare questa tragedia e dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che si ripeta.