La morte del professore Carlo Gilardi ha sollevato molte domande sulla violazione dei diritti umani e sulla libertà personale in uno Stato di diritto come l’Italia. Gilardi, da alcuni anni rinchiuso in una struttura per anziani contro la sua volontà, è diventato noto quando la trasmissione televisiva “Le Iene” ha denunciato il paradosso di un uomo che vedeva limitata la sua libertà nel rispetto delle leggi. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per la violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, poiché è stato possibile che un uomo libero sia stato inserito in una struttura sanitaria assistenziale nonostante la sua volontà contraria. Quando “Le Iene” ha portato alla luce il caso di Gilardi, la magistratura non ha fatto nulla, arrivando addirittura a censurare la trasmissione. Ma chi era Carlo Gilardi? Era un professore di Airuno, in provincia di Lecco, che possedeva un ingente patrimonio di famiglia. Dopo che sua sorella aveva richiesto l’intervento del Tribunale di Lecco per frenare la sua supposta prodigalità, è stato nominato un amministratore di sostegno che lo ha trasferito in una struttura sanitaria assistenziale. È importante sottolineare che una perizia psichiatrica aveva escluso la presenza di anomalie o segni di patologia nella mente di Gilardi. Quindi, non solo non c’era una scelta volontaria da parte sua, ma non c’erano nemmeno patologie comprovate che giustificassero un provvedimento limitativo della sua libertà personale. La figura dell’amministratore di sostegno, meno invasiva di quella del tutore, è prevista per persone che si trovano nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi a causa di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica. Ma nel caso di Gilardi non c’erano né patologie né menomazioni che giustificassero questa figura. La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali sancisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e della corrispondenza di ogni persona. Ma come è possibile che in uno Stato di diritto si verifichino aberrazioni del genere? La morte di Carlo Gilardi ha fatto finire tutto nel dimenticatoio, nel silenzio e nell’oblio. L’amministratrice di sostegno aveva dichiarato che il professore voleva tornare a vivere da solo a casa sua, obiettivo che è stato raggiunto solo con la sua morte.