Il botulismo alimentare è una malattia che colpisce l’Italia in modo significativo, con un alto tasso di incidenza rispetto ad altri paesi europei. Secondo l’Istituto superiore di sanità, dal 1986 al 30 settembre 2022 sono stati confermati 406 casi di botulismo che hanno coinvolto 599 persone. La regione più colpita è la Campania, seguita da Puglia e Lazio.
Gli alimenti maggiormente coinvolti nei casi di botulismo in Italia sono le conserve di vegetali in olio, le conserve di vegetali in acqua/salamoia, le conserve di carne, le conserve di pesce, il prosciutto, i salami e le salsicce, le conserve di formaggio e gli alimenti macrobiotici. In particolare, le conserve di funghi in olio di produzione domestica, le conserve di olive e di cime di rapa sono le preparazioni più frequentemente implicate nei casi di botulismo.
Il botulismo è una malattia neuro-paralitica causata dalle tossine dei clostridi produttori di tossine botuliniche. Questi microrganismi possono essere presenti in vari ambienti come il suolo, i sedimenti marini e lacuali, il pulviscolo atmosferico e gli alimenti. Le spore dei clostridi sono forme di resistenza che permettono loro di rimanere inattive per lunghi periodi e di diventare attive non appena le condizioni ambientali diventano favorevoli.
Il Clostridium botulinum, il principale microrganismo responsabile del botulismo, è stato descritto per la prima volta nel 1897 da Emile van Ermengem. La malattia prende il nome dal termine latino ‘botulus’ (salsiccia) perché inizialmente era associata al consumo di salsicce preparate in casa. Tuttavia, in Italia la maggior parte dei casi di botulismo è legata al consumo di prodotti di origine vegetale.
È fondamentale prestare attenzione alla corretta conservazione e preparazione degli alimenti per prevenire il botulismo. È consigliabile seguire le indicazioni di conservazione e scadenza riportate sulle confezioni e utilizzare prodotti provenienti da fonti sicure. In caso di sintomi sospetti, come nausea, vomito, difficoltà respiratorie e paralisi muscolare, è importante consultare immediatamente un medico.
La lotta contro il botulismo alimentare richiede un impegno collettivo da parte delle autorità sanitarie, dei produttori alimentari e dei consumatori. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e una corretta gestione degli alimenti possiamo ridurre l’incidenza di questa pericolosa malattia.