Orrore ad Angri: gatto scuoiato vivo ritrovato in strada

Un episodio di estrema crudeltà ha sconvolto la cittadina di Angri, dove è stato ritrovato un gatto scuoiato vivo e in condizioni di agonia. La macabra scoperta è stata fatta dal dottor Luigi Toro, che ha prontamente affidato il povero animale alle cure del canile di Cava de’ Tirreni. Nonostante le gravi condizioni, il piccolo gatto, ribattezzato Leone, è riuscito a sopravvivere per due notti.

Il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, ha commentato l’episodio esprimendo la sua indignazione e invitando la cittadinanza a collaborare per far luce su quanto accaduto. “Quello che è successo a Leone è un atto così ignobile e privo di logica che mi mancano le parole. Non posso esprimermi come vorrei, ma come primo cittadino e come uomo sento il dovere di invitarvi a denunciare questo abominio, anche in forma anonima. Si tratta di un campanello d’allarme sociale che va preso seriamente in considerazione. Leone è stato trovato vicino a via Orta Loreto, scuoiato vivo e in agonia, e sta ancora lottando per la vita in gravi condizioni presso il Canile di Cava dei Tirreni.”

Il dottor Luigi Toro, che ha recuperato il gattino, sta preparando un fascicolo sull’accaduto che presenterà in Procura. Il sindaco ha ringraziato il dottor Gerardo Perrotta e la dottoressa Grazia Siciliano, insieme a tutti i volontari che si stanno dedicando con immensa dedizione e speranza alle cure di Leone. La Polizia Locale di Angri, appena informata dei fatti, accoglierà la denuncia e fornirà supporto alle indagini visionando le telecamere e facendo tutto il possibile per individuare il colpevole.

Il sindaco ha concluso il suo messaggio con un appello alla cittadinanza: “Cosa possiamo fare noi angresi? Denunciare. Si può fare anche in forma anonima, ma vi esorto a farlo se sapete o avete notato qualcosa di sospetto. È prevista anche una ricompensa per chi aiuterà le forze dell’ordine a trovare questa bestia. Leone potrebbe essere solo il primo, o peggio, un altro gatto indifeso in una lunga serie. Fermiamo questa brutalità!”

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