Un imprenditore di 75 anni originario del Cilento, residente a Battipaglia, si è ritrovato a processo per aver costruito degli edifici abusivi vicino al fiume Tusciano, in una zona vincolata e demaniale. A carico dell’imputato ci sono 13 capi d’accusa presentati dal pubblico ministero Alessandro Di Vico, che è stato sostituito in aula dalla vice procuratrice Maria Antonietta Orrico.

L’anziano imprenditore, assistito dall’avvocato Luigi Spampinato, è comparso di fronte al giudice monocratico Rosaria De Lucia della Seconda sezione penale del Tribunale di Salerno. Inoltre, il Comune di Battipaglia è stato ammesso come parte civile nel procedimento, grazie a una delibera di giunta che ha conferito all’avvocato Gennaro Izzo, dirigente dell’Avvocatura municipale, l’incarico di costituirsi in giudizio.

I manufatti oggetto della discordia sono stati costruiti lungo il corso del fiume, dietro una proprietà all’inizio della strada provinciale 29, che collega la capofila della Piana del Sele a Olevano sul Tusciano e scorre parallelamente al corso d’acqua. Secondo quanto dichiarato fin dalla prima udienza, questi edifici sono stati già abbattuti e le macerie sono state regolarmente smaltite in discarica, in ottemperanza a un’ordinanza del Comune di Battipaglia. Si tratta comunque di costruzioni di modesta entità.

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