Il padre di Saman è distrutto dal dolore: “Era il mio cuore, non l’ho uccisa, non sono un animale”. Ha anche aggiunto che la sua figlia era intelligente ma spesso diceva bugie. I genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio della loro figlia di 18 anni. Lo zio, Danish Hasnain, è stato condannato a 14 anni di prigione grazie alle attenuanti generiche e alla riduzione della pena grazie al rito abbreviato. I due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, sono invece stati rilasciati dal tribunale reggiano.
La sentenza ha smentito le accuse della Procura reggiana, dimostrando che l’omicidio non era stato pianificato da tutta la famiglia. Per capire le motivazioni della sentenza, sarà necessario attendere la pubblicazione delle motivazioni scritte. La Corte ha respinto le richieste di risarcimento del fidanzato e del fratello di Saman, ma ha concesso risarcimenti a varie associazioni a sostegno delle donne e delle associazioni islamiche.
Dopo essere stato arrestato nel Punjab nel novembre 2022 e estradato in Italia nel settembre successivo, Shabbar Abbas ha parlato alla fine del processo per un’ora e quaranta minuti. Ha negato le accuse e ha affermato di non aver mai pensato di uccidere sua figlia, definendo le accuse come “false”. Ha ribadito di non essere una persona ricca o mafiosa e ha negato di aver minacciato Saqib, un altro personaggio chiave nella vicenda.
I due cugini sono stati visibilmente commossi al momento della sentenza e hanno abbracciato i loro avvocati. Ora, in attesa di un possibile appello, inizieranno una nuova vita in libertà.