Giardinetti invasi dai topi, sedie buttate nelle aiuole, materassi abbandonati all’entrata della metropolitana, rifiuti sparsi ovunque. Non è l’ambientazione di un film horror, non è il racconto distopico che si iscrive in una qualche terra lontana. È la quotidianità che si vive a piazza Dante, nel cuore di Napoli.
La piazza, primo vero biglietto da visita della città per i tanti turisti che dalla stazione di piazza Garibaldi prendono la metropolitana e qui sbucano, è abbandonata a se stessa. E a nulla servono le notti bianche e le tante iniziative se manca una cura costante, attenta. Un paradosso, se si pensa a quanto centrale e vissuta sia la piazza. Sede del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, di tante chiese e di molti bar, nessuno sembra realmente curarsene. E così, qualcuno, del tutto indisturbato, usa la piazza come se fosse il proprio cassonetto dei rifiuti. Per rendersene conto, non è difficile, basta attraversarla. Da port’Alba fino all’inizio di via Toledo.
Subito si noterà il pessimo stato dei giardini, abitati da una importante colonia di ratti contro i quali nulla pare si possa fare. Giunti vicino all’entrata della metropolitana, poi, proprio in questi giorni, dove un tempo c’era un defibrillatore rubato nei mesi scorsi, è comparso un materasso. Pare una scena da film. Un grottesco esempio di come, alla fine, la città si adatti all’inciviltà. Sembra quasi starci bene quel rettangolo bianco tra Dante e i turisti che vedendolo, fotografano la novità. Ricorda quasi una grossa gomma da cancellare, quel materasso. Una gomma gettata vicino le vetrate completamente imbrattate dell’ingresso della metropolitana. La città che si pente dell’atto vandalico e cerca un rimedio. Elucubrazioni.
Continuando il percorso, avvistato da lontano lo storico chioschetto dei giornali in stile liberty chiuso da più di vent’anni e in stato di abbandono, si giunge alle aiuole verso via Toledo. Non è difficile scorgere tra quelle che dovrebbero essere delle piante rifiuti come sedie di plastica, buste della spazzatura e altri oggetti d’uso comune.
È facile puntare il dito e dare la colpa ad Asia o alle Municipalità, ma la situazione è ben più complessa. Per quanto le istituzioni cerchino di fare la propria parte, con risultati più o meno apprezzabili, sta anche alla cittadinanza rispettare gli spazi pubblici. Sta anche ai giovani, ai residenti e ai turisti cercare di vivere Napoli nel modo più civile.
I giovani. Negli ultimi tempi piazza Dante, grazie anche al ruolo che giocano le limitrofe piazza Bellini per la movida universitaria e piazza del Gesù per quella degli studenti delle scuole superiori, è sempre più proiettata nell’universo della vita notturna. E non sempre è un bene. Attraversare piazza Dante le sere del weekend può diventare pericoloso. Da tempo, infatti, la piazza è diventata centro “corse” dei tanti ragazzi – e meno ragazzi – che possiedono scooter o moto. Lì, quindi, si sfidano a chi percorre la piazza nel minor tempo possibile sfrecciando tra famiglie, turisti o normali avventori dei bar.
Proprio per questo motivo, negli ultimi mesi dell’anno scorso, i carabinieri della Compagnia Napoli Centro avevano intensificato i controlli. Nel solo mese di novembre sono state sanzionate 67 persone. Giovani tra i 17 e i 20 anni. Molti, poi, i minorenni trovati in possesso di stupefacenti. Ventitré gli scooter sequestrati e due le auto portate via col carro attrezzi.
Eppure, basterebbe poco per tenere la situazione sotto controllo. Servirebbero una maggiore presenza da parte delle forze dell’ordine – proprio di fronte la piazza ha sede un’unità operativa della Municipale – e una maggiore consapevolezza di chi frequenta i luoghi di Napoli. Null’altro che un impegno a favore del nostro patrimonio.
Qualcosa, però, sembra muoversi. Da poco tempo, almeno per quanto riguarda le aiuole. La “100×100 Naples” le ha infatti adottate prendendo l’impegno di occuparsi continuativamente del verde e della pulizia delle stesse. Un passo alla volta verso la riqualificazione di uno dei luoghi più importanti e ricchi di storia della città.