La Corte di Appello ha confermato la condanna per peculato dell’ex sindaco di Capua, Carmine Antropoli, ma ha ridotto la pena a un anno e tre mesi di reclusione. Antropoli, che è anche un noto chirurgo presso il Cardarelli di Napoli, era stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione.
L’accusa di peculato è stata mossa nei confronti di Antropoli dopo la denuncia presentata da Luigi Brandi, ex direttore del Museo d’Arte Contemporanea, scomparso nell’agosto del 2016. Durante il suo mandato da sindaco, Antropoli utilizzava regolarmente l’auto blu del Comune, un’Alfa Romeo Giulietta, che era stata acquistata in leasing, compreso l’autista.
L’uso improprio dell’auto ha portato Antropoli a essere processato, insieme all’autista, dipendente comunale, che ogni mattina lo accompagnava da casa al lavoro presso l’ospedale. La Corte di Appello ha quindi deciso di confermare la condanna, ma ha ridotto la pena inflitta al chirurgo.
Questa vicenda solleva una volta di più la questione dell’utilizzo delle auto blu da parte dei politici. Spesso si verificano casi di abuso e di utilizzo improprio di questi mezzi, che dovrebbero essere destinati esclusivamente a esigenze istituzionali. In molti casi, le auto blu vengono utilizzate per scopi personali, come spostamenti privati o per raggiungere luoghi di lavoro non istituzionali.
È importante che venga fatta chiarezza su queste pratiche e che vengano adottate misure più stringenti per evitare abusi. L’utilizzo delle auto blu dovrebbe essere strettamente limitato alle necessità istituzionali e dovrebbe essere soggetto a controlli e monitoraggi adeguati.
Inoltre, è fondamentale che vengano applicate pene adeguate per chi commette abusi di questo genere. La riduzione della pena inflitta ad Antropoli potrebbe far pensare che questo tipo di comportamenti non venga punito in maniera sufficiente. È necessario che vi sia una maggiore severità da parte della giustizia nei confronti di coloro che commettono peculato utilizzando le risorse pubbliche a scopo personale.
Solo attraverso una maggiore trasparenza e una maggiore responsabilità da parte dei politici sarà possibile evitare casi come questo e garantire un uso corretto delle risorse pubbliche. La società ha il diritto di pretendere che i propri rappresentanti politici agiscano in maniera etica ed esemplare, rispettando le regole e utilizzando le risorse pubbliche in maniera corretta e trasparente.