Un tragico caso di morte causata dall’esposizione all’amianto ha finalmente visto la giustizia fare il suo corso dopo 18 anni. Aldo Converso, ex dipendente dell’azienda di aerotrasporti Atitech Spa, è morto a 59 anni nel 2006 a causa di un mesotelioma pleurico derivante dall’esposizione all’amianto.

L’uomo, nato a Napoli e residente a Casalnuovo, aveva iniziato a lavorare per l’azienda all’età di 18 anni e si era trovato esposto alle pericolose fibre di amianto presenti negli impianti, nei macchinari e nell’ambiente di lavoro in generale, senza essere informato dei rischi. Dopo anni di servizio, durante i quali ha svolto varie mansioni tra cui assistente tecnico di bordo e magazziniere, Converso è andato in pensione nel 2005. Purtroppo, nello stesso anno è stata diagnosticata la terribile malattia che lo ha portato alla morte dopo un anno di sofferenze, lasciando moglie e tre figli.

Dopo una lunga battaglia legale, l’azienda è stata condannata a risarcire la famiglia con una somma iniziale di 180 mila euro nel 2010. Tuttavia, la sentenza è stata contestata e nei successivi gradi di giudizio è stato stabilito un risarcimento aggiuntivo di 54mila euro, che con gli interessi raggiunge la cifra di 90mila euro.

Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, ha commentato che “diciotto anni per ottenere giustizia per la famiglia di un lavoratore esposto all’amianto sono troppi”, ma si è detto soddisfatto della sentenza che ha aumentato significativamente il risarcimento. Ora si prosegue con ulteriori azioni legali per ottenere giustizia per i familiari che hanno sofferto e per la perdita parentale subita.

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