Ieri mattina, durante la prima udienza di un processo per usura e racket legati alla camorra di Napoli ovest, cinque presunte vittime erano assenti in aula. Questi cittadini erano stati costretti a versare soldi in modo estorsivo o a restituire prestiti con tassi usurari. La Procura di Napoli ha individuato i vertici del clan Vigilia come responsabili di queste attività criminali, radicato tra Soccavo e Fuorigrotta. Durante la udienza preliminare, sono state avanzate richieste di costituzione di parte civile da parte del Comune di Napoli, della Presidenza del Consiglio e di Sos Impresa.
Le vittime non si sono presentate in aula, nonostante le accuse nei confronti del presunto boss Pasquale Vigilia e dei suoi complici. La Dda di Napoli ha accusato il gruppo di aver estorto denaro da un commerciante e di aver gestito prestiti a strozzo. Nonostante le prove presentate dalla magistratura, due cittadini non si sono presentati in tribunale per rivendicare il proprio status di parte offesa.
Questa vicenda mette in luce il clima di omertà e paura radicato a Napoli ovest, un quartiere segnato da episodi di violenza. Inoltre, è stata emessa una sentenza di primo grado nei confronti del clan Sorianiello, con condanne pesanti per i membri del clan. Questo verdetto conferma l’esistenza di un’organizzazione camorristica chiamata clan Sorianiello.