Le critiche del procuratore capo Giuseppe Borrelli nei confronti dei sistemi di sorveglianza del Porto di Salerno sono ben fondate, considerando i recenti sequestri di droga avvenuti nell’area portuale. È emerso che il porto è uno dei principali punti di transito per merci illecite, con evidenti carenze strutturali che favoriscono tali attività illegali. La mancanza di scanner ad alta risoluzione è solo uno degli aspetti che permettono l’entrata e l’uscita di sostanze stupefacenti e altri materiali illegali. È preoccupante il fatto che non solo droga, ma anche rifiuti siano stati fatti passare attraverso il porto, arrivando persino in Tunisia.
La recente operazione che ha portato all’arresto di 15 persone coinvolte in un’associazione a delinquere per il traffico internazionale di droga conferma la gravità della situazione. L’organizzazione criminale aveva legami con la ‘ndrangheta e gestiva il trasporto di ingenti quantità di cocaina e marijuana attraverso il porto di Salerno. Gli stupefacenti erano nascosti in container e persino nel vano motore di un’imbarcazione.
È evidente che urgenti interventi sono necessari per potenziare i controlli e la sicurezza del Porto di Salerno, al fine di contrastare efficacemente il traffico illecito e garantire la legalità e la sicurezza del territorio. Soltanto con un impegno concreto e una maggiore attenzione alle criticità strutturali sarà possibile prevenire episodi simili in futuro e tutelare la comunità da attività criminali dannose per la società.