Arresti per scambio elettorale politico-mafioso a Napoli e provincia

Nel territorio di Napoli e provincia si stanno verificando arresti legati ad un presunto scambio elettorale politico-mafioso. I carabinieri della compagnia di Torre Del Greco stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia partenopea nei confronti di sette persone. Si tratta di individui accusati di scambio elettorale politico-mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e detenzione e porto in luogo pubblico di armi, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare le associazioni di tipo camorristico denominate clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri e dalla Dda, a Cercola si sarebbe verificata una compravendita delle preferenze durante le elezioni amministrative del maggio 2023. Il tariffario prevedeva trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti euro per il ballottaggio. Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, una candidata legata al clan De Micco e suoi familiari.

L’indagine è partita da una segnalazione dei vigili urbani del Comune, come ha sottolineato il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri. Si tratta di un caso importante non solo per il numero degli arrestati, ma soprattutto per la gravità del reato di scambio di voti, che ha suscitato l’indignazione della collettività e dei magistrati. Gratteri ha elogiato il coraggio dei cittadini che hanno denunciato il fenomeno e ha sottolineato l’importanza della prontezza dei pm e dei carabinieri nell’indagare sul caso. Inoltre, ha evidenziato il ruolo dei clan criminali presenti nel territorio, che hanno contribuito a creare le condizioni per il verificarsi di situazioni come quella di Cercola.

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