Una tragedia ha colpito il mare di Napoli, portando alla morte di una giovane di 30 anni, Cristina Frazzica, originaria di Vigevano. La donna è deceduta a seguito di una collisione tra il kayak su cui viaggiava e un’imbarcazione da diporto non identificata, che non si è fermata dopo l’impatto.

L’incidente è avvenuto alle 17:30 nelle acque di fronte alla celebre Villa Rosebery, la residenza napoletana del presidente della Repubblica. Dopo la segnalazione alla Guardia Costiera alle 17:50, è stato possibile salvare un superstite, un avvocato napoletano, che è stato trovato in acqua in evidente stato di choc ma fortunatamente ileso.

Le ricerche della donna sono state condotte con successo e la salma è stata recuperata in pochi minuti. L’imbarcazione responsabile della collisione è attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità, che stanno valutando le deposizioni dei testimoni oculari. Si sospetta omicidio colposo e omissione di soccorso.

Questo tragico incidente ha riaperto il dibattito sul diportismo selvaggio nel golfo di Napoli, soprattutto nei weekend, quando le acque sono affollate di imbarcazioni. Alcuni kayakisti napoletani hanno evidenziato i rischi legati al traffico disordinato e intenso nelle acque della città, sottolineando la necessità di una maggiore sensibilizzazione e disciplina tra i diportisti.

Alcuni, come il presidente dell’Asd Kayak Procida, hanno già optato per uscite all’alba per evitare le ore di punta troppo pericolose. È fondamentale promuovere una fruizione sostenibile del mare e garantire la sicurezza di chi sceglie di praticare sport acquatici come il kayak, senza mettere a repentaglio la propria vita.

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