Il sindaco di Scafati, Angelo Pasqualino Aliberti, e sei suoi coimputati rischiano una condanna totale di 14.020 giorni, pari a 38 anni e 5 mesi di carcere, per aver promosso un presunto patto politico-elettorale con la camorra. Secondo l’accusa, avrebbero cercato voti in cambio di favori e appalti durante le elezioni amministrative del 2013 e regionali del 2015. Il pubblico ministero della Dda, Rocco Alfano, ha illustrato le responsabilità e le prove contro i sette imputati durante la requisitoria tenuta davanti ai giudici del tribunale di Nocera Inferiore. La richiesta di condanna più pesante è per il sindaco Aliberti, seguito dal fratello Aniello Maurizio e dalla moglie Monica Paolino, ex consigliera regionale. La sentenza, attesa a settembre, determinerà non solo il destino degli imputati ma anche quello politico-amministrativo di Scafati. L’inchiesta ha coinvolto numerosi testimoni, tra cui collaboratori di giustizia e esponenti della Direzione investigativa antimafia. La vicenda ha sconvolto la città e ha portato alla luce presunte minacce alla giornalista Valeria Cozzolino, attribuite in particolare ad Aniello Maurizio Aliberti. La fine dell’era politico-amministrativa di Aliberti e Paolino potrebbe essere definitiva in caso di condanna.

Articolo precedenteAriano Irpino: la sfida della sicurezza nel carcere
Articolo successivoInchiesta a Caserta: corruzione e falsità nel Comune

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui