Le mafie italiane si stanno adattando alla modernità, portando le loro attività criminali nel mondo digitale. Dalle estorsioni tradizionali passano ai ransomware, dalle piazze di spaccio fisiche ai mercati virtuali. Grazie al progresso tecnologico, le organizzazioni criminali hanno trovato nuove opportunità nel cyberspazio, agendo in modo sempre più strutturato e coordinato.

Secondo la Fondazione Magna Grecia, il cyber organized crime rappresenta una minaccia concreta per l’economia, il diritto e la democrazia. Le imprese e la Pubblica Amministrazione sono vulnerabili dal punto di vista informatico, rendendosi facili prede per le attività criminali online.

Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, sottolinea che le mafie non si limitano più al vecchio sistema del pizzo, ma si sono evolute creando banche online per riciclare denaro sporco. Il riciclaggio di denaro avviene attraverso transazioni digitali complesse, che rendono difficile il lavoro delle forze dell’ordine.

Gratteri critica anche la mancanza di mezzi tecnologici adeguati per contrastare la criminalità digitale, sottolineando la necessità di politiche e legislazioni più efficaci per affrontare questa nuova realtà. La presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, concorda sulla necessità di agire rapidamente per contrastare le attività criminali online, che si svolgono attraverso piazze di spaccio virtuali e transazioni in criptovalute.

In Italia, le mafie stanno sfruttando le nuove tecnologie per ampliare il loro potere e le loro attività illecite. È fondamentale agire con determinazione per contrastare questa evoluzione, garantendo la sicurezza e l’integrità del sistema giuridico ed economico del Paese.

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