Ieri notte, Napoli è stata teatro di un episodio inquietante. Prima un incendio è divampato all’interno del Maschio Angioino, poi un altro rogo è stato sviluppato in un cestino dei rifiuti nei vicini giardini di Palazzo Reale. Si tratta di una situazione di grande preoccupazione, in quanto, si presume, entrambi gli incendi siano stati di natura dolosa e premeditata.
Le indagini, affidate alla Digos della Polizia di Stato, si stanno concentrando sulla ricostruzione dei fatti e sull’identificazione del o dei responsabili.
Il primo incendio è divampato in un locale adibito al deposito di documenti amministrativi del Comune di Napoli all’interno del Maschio Angioino, nella Torre dell’Oro. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia locale, i carabinieri e la polizia. I documenti contenuti nel deposito sono andati in parte distrutti o danneggiati dalle fiamme, ma fortunatamente le fiamme non hanno coinvolto le aree principali del monumento-simbolo di Napoli, come la Pinacoteca e la Sala della Loggia.
Assai probabile possa esserci una relazione tra i due incendi, ma al momento non si hanno ancora elementi sufficienti per poter affermarlo con certezza. La Digos ha chiesto chiarimenti su cosa contenessero quei documenti e sono in attesa di risposte dagli uffici comunali.
Le ipotesi su cui si sta investigando sono: una ritorsione, l’obiettivo di distruggere qualche documento oppure un attacco di matrice politico-insurrezionalista.
Il sindaco, Gaetano Manfredi, è stato costantemente aggiornato sulla vicenda ed è stato più volte in contatto con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba. La situazione è monitorata costantemente e le indagini sono appena all’inizio.