A Salerno, presso l’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, due infermieri sono stati accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e inosservanza delle norme sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Rosa Izzo di Castellammare di Stabia e Raffaele Caputo di Battipaglia sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico servizio per dodici mesi.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Salerno, infatti, la Izzo avrebbe ripetutamente chiesto al collega di timbrare per lei presentandosi in reparto soltanto in un secondo momento. In due occasioni, entrambi giorni festivi, non si sarebbe presentata a lavoro pur risultando presente. Le indagini sono scattate a seguito di una segnalazione giunta al Comando tutela della salute di Roma. I carabinieri hanno così controllato la Izzo, verificando anche la timbratura in ospedale con i passaggi autostradali in uscita ed in entrata dal comune di residenza, Castellammare di Stabia.

Gli investigatori hanno poi intrecciato le indagini con quelle della guardia di finanza e hanno installato tre telecamere per smascherare l’eventuale complice. La Izzo e Caputo sono stati identificati come i responsabili della truffa grazie alle marcature sempre coincidenti di quella della Izzo con quella di Caputo, sempre su marcatempo diversi d quelli del reparto di appartenenza.

I legali dei due indagati, gli avvocati Paolo Carbone e Genserico Miniaci, hanno comunque già presentato ricorso al Riesame producendo atti e documenti a favore dei propri assistiti.

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