La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso contro il 41bis nei confronti di Gaetano Piccolo, 64 anni ed esponente del clan Belforte di Marcainise. La Prima Sezione della Suprema Corte ha deciso di rinviare la questione al Tribunale di Sorveglianza di Roma, dopo aver preso in considerazione i due provvedimenti giudiziari presentati dal difensore dell’uomo, l’avvocato Mariano Omarto.

Il primo provvedimento riguarda un decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico dei familiari di Luigi Trombetta, altro elemento apicale dei ‘Belforte’. Il decreto sottolinea che il clan è dissolto e non esiste più nemmeno a livello di manovalanza. Questa conclusione è stata condivisa anche dall’Ottava Sezione della Corte di Appello di Napoli.

Inoltre, le tante sentenze a carico di boss e gregari dei ‘Belforte’ hanno confermato che il clan è ormai scompaginato. La Cassazione ha circa un mese per depositare le motivazioni della sua decisione, e il Tribunale di Sorveglianza di Roma dovrà tenere conto delle indicazioni degli ‘ermellini’.

In attesa di una rivalutazione della sua richiesta, Piccolo continuerà a rimanere al 41bis. La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un importante passo avanti verso la revoca del 41bis nei confronti di Gaetano Piccolo.

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