Esami e lauree fasulle, assegnati senza essere mai stati sostenuti. Questo è quanto è stato scoperto dalle indagini della Guardia di Finanza, in seguito alla denuncia dell’allora rettore Aurelio Tommasetti, riguardo all’Università di Salerno.
L’inchiesta ha ricostruito le manomissioni di diverse carriere universitarie, tra cui quella di almeno 34 studenti, grazie alla complicità di due dipendenti dell’Ateneo. Uno di loro avrebbe avuto accesso al sistema informatico, cambiando profili e carriere degli studenti, mentre l’altro avrebbe indirizzato al collega alcuni studenti che chiedevano aiuto.
Grazie all’analisi del sistema Audi, gli inquirenti hanno scoperto diverse irregolarità nelle immatricolazioni di due studenti di Medicina. I due non erano classificati nella graduatoria dei test d’ingresso ma risultavano iscritti grazie ad una manomissione nel sistema di segreteria.
Ieri è iniziata l’udienza preliminare per discutere la posizione di 43 persone, tra genitori e studenti, che rischiano di finire sotto processo. Almeno in sei hanno chiesto accesso ai riti alternativi tramite patteggiamenti, abbreviati e messe alla prova. Nel prosieguo, con nuova data, saranno definite le posizioni delle restanti, per le quali la Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio.
Le indagini hanno scoperto casi di studenti che non avevano superato i test d’ingresso ma risultavano iscritti, oppure studenti che risultavano in regola con il pagamento delle tasse non avendole mai versate. Inoltre, sono stati riscontrati casi di prove ed esami risultati sostenuti tra il 1990 e il 2005 ma i cui risultati sono stati inseriti manualmente solo nel 2015 e 2018.
Le persone coinvolte rispondono delle accuse di frode informatica, induzione indebita a promettere denaro o altre utilità, accesso abusivo al sistema informatico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale e falsificazione di strumenti di pagamento.
L’episodio solleva ancora una volta la questione della trasparenza e della legalità nell’ambito universitario, un tema tanto importante quanto delicato.