L’inchiesta antimafia di Salerno è giunta al termine con l’arresto di due persone, Fabio Iavarone e Francesco Candela. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Iavarone e Candela avrebbero estorto al gallerista Danilo Gigante circa 20mila euro, una Mercedes Gle e quattro quadri. Inoltre, Gigante avrebbe anche prestato a Iavarone una vasca idromassaggio che successivamente è stata data alle fiamme.

Gigante, a sua volta, è accusato di aver tentato di estorcere dei soldi ai fratelli Pasquale e Carmine Crispino, ex collaboratori della sua galleria. Secondo l’accusa, Gigante aveva chiesto loro 20mila euro, ma i fratelli Crispino non avrebbero mai pagato.

Le indagini, coordinate dal pm dell’Antimafia di Salerno, Marco Colamonaci, hanno portato al fermo di Iavarone e Candela, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Iavarone è stato accusato anche di intestazione fittizia di beni.

I due arrestati saranno sottoposti domani a interrogatorio di garanzia. Gli altri tre indagati, tra cui Gigante, hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini e avranno 20 giorni per chiedere di essere interrogati o per presentare memorie.

L’inchiesta antimafia ha portato alla luce una rete di estorsioni, che ha messo in luce la forza della criminalità organizzata nella città di Salerno. La vicenda dimostra come le estorsioni siano una piaga sociale diffusa, che necessita di un’azione rapida e decisa da parte delle Forze dell’Ordine.

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