Nella notte tra sabato e domenica nella gestione del Servizio di Emergenza territoriale 118 del Mandamento Baianese si è verificata una grave denuncia da parte dei familiari di un 53enne residente a Baiano. L’uomo, colpito da un malore, ha dovuto attendere circa un’ora e mezza prima dell’arrivo di un’ambulanza per le cure. Nell’attesa, è stato trasportato in ospedale da un familiare a bordo di un’utilitaria, ma il suo cuore si è fermato poco dopo l’arrivo al pronto soccorso Santa Maria della Pietà di Nola.

L’accaduto ha fatto scattare l’allarme in tutta la regione. Il presidente della Commissione sanità in Regione, l’irpino Enzo Alaia, ha deciso di indagare sui tempi che sono occorsi per prestare le prime cure: «Sarebbe molto grave se le autorità preposte dovessero accertare che quanto denunciato dai familiari corrisponde al vero. Non è neanche lontanamente accettabile che un mezzo di soccorso intervenga ben novanta minuti dopo la chiamata».

Le indagini interne all’Asl in merito alla predisposizione del Servizio di assistenza urgenza territoriale per i comuni irpini dovrebbero chiarire la dinamica della situazione. Secondo Felice Castaldo, responsabile del Baianese dall’associazione di volontari che gestisce il servizio e affiliata alla Confederazione nazionale Misericordia d’Italia, l’ambulanza per l’utenza dei sei comuni del Mandamento era già impegnata in un altro intervento sul territorio e quindi impossibilitata a intervenire rispetto al caso richiamato.

Questa vicenda ha portato all’esplosione dell’ambiente politico mandamentale. Emanuele Litto, consigliere comunale di Baiano, ha dichiarato: «È mortificante apprendere di un decesso di una persona perché i soccorsi non sono riusciti ad intervenire in tempo. Il Mandamento Baianese è un’area dove risiedono 30mila abitanti ed è doveroso prevedere la messa a disposizione di un numero di ambulanze adeguate per far fronte alle situazioni emergenziali».

È quindi necessario un intervento che punti ad integrare il servizio di emergenza sul territorio e, inoltre, è fondamentale che le autorità sanitarie facciano chiarezza sui tempi che sono occorsi per prestare le prime cure. La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta e non possiamo permettere che disservizi del genere si verifichino di nuovo.

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