Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una sentenza nei confronti dell’imprenditore P.I. di Mondragone, condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione per estorsione nei confronti di una dipendente. La vittima aveva un contratto di lavoro che superava i mille euro al mese ed è stata costretta a restituire tutte le somme eccedenti i 600 euro.

Il fratello dell’imputato, S.I., è stato assolto dal collegio presieduto dal giudice Giuseppe Meccariello. Durante il dibattimento sono stati ascoltati diversi dipendenti dell’azienda. Uno di loro, addirittura, ha ricevuto una somma di denaro dalla donna per restituirla all’imprenditore. Tuttavia, ha negato l’evidenza di un video che era stato presentato durante il processo. Per questo, gli atti sono stati inviati in Procura per falsa testimonianza.

L’emissione di questa sentenza è un importante passo nell’ambito della lotta all’estorsione. È necessario che le vittime di questo crimine abbiano il coraggio di denunciare e che gli enti giudiziari facciano rispettare la legge. La sentenza di questo caso è un segnale positivo che incoraggia coloro che sono vittime di estorsione a lottare per i loro diritti e a pretendere giustizia.

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