I militari del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Ancona, in collaborazione con il Gruppo Tutela Ambiente di Roma e Napoli, hanno eseguito otto misure cautelari non custodiali, emesse dal GIP del Tribunale di Ancona, nei confronti di otto soggetti coinvolti in un’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti. L’indagine è volta a contrastare un fenomeno criminale che, con l’aggravante di agevolare associazioni criminali camorristiche, è dedito al traffico illecito di oli esausti trattati illecitamente, con gravi impatti ambientali.
I militari hanno individuato un’organizzazione illecita che perpetrava furti aggravati di oli vegetali esausti, classificati come rifiuto liquido non pericoloso, di elevato valore commerciale, per la produzione finale di biocarburante. L’olio trafugato veniva stoccato nello stabilimento sito a Grottammare (AP) e poi trasportato presso altre ditte fuori regione, in assenza della prevista documentazione.
Le indagini hanno permesso di cogliere l’essenza del fenomeno criminale, legato alla criminalità organizzata, in quanto i reati in contestazione erano aggravati ai sensi dell’art. 416 bis.1. c.p. dalla finalità di agevolare il sodalizio camorristico denominato clan Moccia. I reati erano commessi attraverso l’intestazione delle compagini sociali e il ritorno di ingenti illeciti profitti, conseguiti dalle aziende coinvolte.
L’olio vegetale esausto è soggetto alla normativa di settore, la cui gestione di raccolta, trasporto e recupero deve esser curata da soggetti appositamente autorizzati. Se smaltito in maniera non corretta, può rappresentare un pericolo per le matrici ambientali, al contrario, se trattato correttamente, esso può acquisire un elevato valore commerciale, in particolare, per la produzione di biodiesel.
Pertanto, il sodalizio poneva in essere condotte volte a creare una concorrenza sleale con gli operatori del settore nell’area marchigiana, attraverso sabotaggi di contenitori, furti, danneggiamenti o raccolta di olio a clienti non contrattualizzati. Inoltre, gli stabilimenti siti nella regione Campania, dove l’olio veniva trasportato, erano privi di autorizzazioni, con strutture sottodimensionate per le operazioni che avrebbero dovuto realizzare, alimentando una seconda filiera di traffico illecito di rifiuti.
L’operazione svolta dai militari del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Ancona, in collaborazione con il Gruppo Tutela Ambiente di Roma e Napoli, è stata fondamentale per contrastare il traffico illecito di oli esausti, con gravi impatti ambientali, e per fermare un’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, agevolata da associazioni criminali camorristiche.