La “questione Vaccheria” è un problema atavico che preoccupa da anni gli abitanti della storica frazione. Nonostante le promesse, le rassicurazioni e gli impegni, il problema rimane ancora irrisolto. Uno dei maggiori problemi è l’incuria del paesaggio. La prima cosa che salta agli occhi è l’erba cresciuta rigogliosa, alta ben oltre le panchine, che dà uno spettacolo indecoroso.

Giovanni Marino della Pro loco, da anni impegnato in prima persona nella cura della frazione, suggerisce di chiudere l’accesso con una sbarra per consentire solo l’ingresso pedonale e impedire che qualcuno vi vada a scaricare rifiuti. Il bosco che si estende dalla Vaccheria su per le pendici dei monti Tifatini, fino a Castel Morrone, San Leucio e Caiazzo, potrebbe essere una destinazione privilegiata per gli appassionati, gli sportivi e per chi ama immergersi nella natura.

Da qui la richiesta, reiterata dai residenti, del sistema di videosorveglianza, come l’istituzione della ztl, in vista della bella stagione. Un periodo nero per i residenti della Vaccheria che viene presa d’assalto da centinaia di persone, ragazzi prevalentemente, che ogni sera bevono, bivaccano, mangiano sui marciapiedi dove lasciano i rifiuti, piatti, bottiglie, bicchieri, residui di cibo.

Don Vincenzo Avella, il parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie alla Vaccheria, ha scritto una lettera per informare l’amministrazione comunale del problema. Anche Michele Visca, abitante del luogo, segnala il problema della cartellonistica selvaggia che danneggia l’immagine della contrada storica.

Speriamo che l’amministrazione provveda al più presto a risolvere questa situazione, al fine di assicurare la vivibilità della Vaccheria e la tutela dei beni culturali.

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